Chi siamo
Questo portale trae origine da quanto deliberato nella riunione del 18 aprile 2013 del Comitato per gli anniversari di interesse nazionale, istituito con DPCM 3 agosto 2012 e presieduto da Giuliano Amato.
Esso aveva affrontato le modalità di attuazione della legge l. 24 dicembre 2012 n. 228, concernente lo stanziamento di un fondo per la celebrazione del 70° anniversario della Resistenza e della guerra di Liberazione destinato a finanziare le iniziative promosse nell’ambito della Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane.
- Il Comitato aveva individuato come punto focale della sua proposta la realizzazione di un Museo diffuso e virtuale, il cui centro avrebbe dovuto essere rappresentato da un portale internet.
- La sede introduttiva e il punto di avvio di questa narrazione storica proposta dal MD – ha scritto il Comitato – “può essere rappresentato, per la sua storia, solo dal Museo storico della Liberazione di Via Tasso in Roma, al quale è necessario restituire la dignità di un vero museo, con un intervento di rafforzamento”.
- Tale ipotesi programmatica sarebbe dovuta partire da un monitoraggio sui luoghi simbolo della Resistenza e della guerra di Liberazione già organizzati con percorsi espositivi o monumentalizzati.
- Il progetto di MD/MV avrebbe dovuto individuare – quasi capisaldi – un numero definito di luoghi, considerati principali e che per le loro caratteristiche possono essere ben inseriti in un circuito unitario, preferibilmente siti che insistano su un’area demaniale e che abbiano una gestione già avviata che ne permetta l’accesso.
- Gli altri luoghi che avrebbero ambìto a farne parte avrebbero dovuto caratterizzarsi per una struttura e per una configurazione aventi un minimo di caratteristiche unitarie, già presenti o da realizzare.
- Il portale avrebbe potuto essere implementato – soprattutto in sede locale – con la partecipazione di istituzioni e soggetti privati che, soddisfacendo ad alcuni standard prestabiliti, potranno inserirsi attivamente nella composizione.
Il successivo DPCM 5 luglio 2013 aveva provveduto alla concreta ripartizione del fondo di € 1.000.000,00 – previsto dalla l. 24 dicembre 2012 n. 228 – destinato alla promozione e svolgimento di iniziative per il settantesimo anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione. Esso aveva assegnato una quota non superiore al 20% delle risorse al “finanziamento del rafforzamento del Museo storico della Liberazione”.
La distribuzione effettiva sarebbe avvenuta sulla base di un’istruttoria realizzata dalla Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane, i cui esiti avrebbero costituito la base per la valutazione di un apposito Comitato interministeriale costituito presso la PCM. Nella domanda-progetto avanzato dal Museo si proponeva di dedicare € 70.000,00 al rafforzamento e funzionamento e € 130.000,00 alla realizzazione della ricerca-monitoraggio e del portale web.
A conclusione delle procedure di assegnazione, il 13 gennaio 2014 la PCM aveva comunicato che al Museo erano stati assegnati soltanto € 120.000,00 (il 60%) sui 200.000,00 previsti come massimo, resi disponibili il 30 maggio successivo. In contatti diretti con la Confederazione e con gli uffici, ci fu detto che di ciò si sarebbe tenuto conto in sede di attribuzione dei fondi per l’anno successivo. Infatti, il 20 agosto 2014 fu emanato un DPCM che – come chiariva un successivo avviso pubblico della stessa Presidenza – era diretto alla selezione di iniziative per il 70° anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione tra le quali ripartire € 1.500.000,00 rispettivamente per il 2014 e per il 2015. Il Museo presentò la sua istanza (con la relativa documentazione) precisando che si trattava della prosecuzione di un progetto promosso dalla stessa PCM e per il quale il contributo per il 2013 era stato corrisposto in maniera ridotta.
Ma, nonostante ciò, al termine di una laboriosa procedura, il Museo fu escluso dal contributo, essendogli stato attribuito un punteggio non sufficiente a rientrare in graduatoria. L’intera ipotesi progettuale rischiava di saltare, venendo a mancare le risorse proprio nel momento in cui si sarebbe dovuti passare dalla selezione definitiva dei Musei e luoghi censiti alla redazione uniforme delle loro schede e alla progettazione e realizzazione del sito web che avrebbe dovuto contenerli e presentarli/comunicarli.
Essendo, pertanto, fondamentale trovare le risorse per la realizzazione tecnico-informatica del progetto, il Museo si rivolse al MIUR- Direzione generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione chiedendo che intervenisse in considerazione del fatto che – fin dall’inizio – nel progetto era stata data particolare attenzione e particolare valore alla comunicazione e all’uso didattico del portale. Ancora una volta, nella vita del Museo, l’intervento del MIUR si rivelò decisivo e, mediante l’affidamento del lavoro necessario ad ACapo Agency, si avviò la realizzazione grafico- informatica. La ricerca di base era già stata compiuta tra il 2007 e il 2008 grazie ad uno dei contributi annuali del 2006 della Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali del MIBAC in base all’art. 7 della l. 17 ottobre 1996 n. 534.
Fu allora compiuto un primo censimento sulla base delle informazioni raccolte attraverso fonti scritte e strumenti telematici. Il primo elenco dal quale siamo partiti era costituito da oltre cento indirizzi, tra i quali quelli di musei e luoghi di memoria figuravano accanto a monumenti, sacrari, istituti storici, centri di documentazione. I musei veri e propri (o mostre permanenti) e luoghi analoghi erano poco più di una sessantina.
Grazie ad informazioni raccolte tramite Istituti storici della Resistenza associati all’INSMLI, sedi locali dell’ANPI e di altre associazioni, alcuni archivi di Stato e assessorati alla cultura di province e comuni, biblioteche comunali, si compose un nuovo elenco di oltre 150 luoghi. Da tale elenco partimmo per una nuova ricognizione in sede locale, che portò i nostri collaboratori a visitare i luoghi direttamente, a interpellarne i responsabili e a raccoglierne la bibliografia locale. Furono censiti e visitati tutti i musei e luoghi delle ragioni settentrionali e centrali.
Questa fase, sotto la direzione scientifica del prof. Antonio Parisella, presidente del Museo fu coordinata dalla dott. Simona Bezzi, dell’Istituto storico di Modena, che condusse anche la prima ricerca sui musei e luoghi dell’Emilia Romagna. Essa fu affidata a una serie di ricercatrici e ricercatori laureti in Lettere, Filosofia e Conservazione dei beni culturali dell’Università di Parma: Margherita Becchetti e Ilaria La Fata (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia), Simona Lenzotti e Gianluca Pietri (Toscana, Marche Umbria), Valeria Niccolis (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia), Lisa De Leonardis (Abruzzi), Juri Meda (Cefalonia), Campania e Mezzogiorno, Musei militari).
Tra il 2015 e il 2016 quel primo censimento fu revisionato, aggiornato e ultimato in collaborazione con il Centro studi movimenti dalle dott.sse Margherita Becchetti e Ilaria La Fata.