Montescudo Museo della Linea Gotica orientale

Emilia Romagna | Montescudo (Rn)

Il luogo e le vicende

Durante l’attacco alleato alla Linea Gotica dell’estate 1944, anche l’antica chiesa di Trarivi si vide coinvolta nel feroce scontro tra i cacciatori di montagna (Gebirgsjäger) del 100° Reggimento della V Divisione germanica del colonnello Richard Ernst e gli Hampshires della 128ª Brigata della 46ª Divisione di fanteria britannica. In particolare, tra il 12 e il 16 settembre, durante la seconda battaglia di Coriano essa fu pesantemente danneggiata mentre l’intera zona venne investita dall’Operazione Olive, il nome in codice del piano d’attacco a tenaglia alla linea difensiva tedesca ideato dallo stato maggiore del generale Alexander, comandante in capo delle forze armate alleate durante la Campagna d’Italia. L’offensiva, nota in Italia come Battaglia della Linea Gotica o Battaglia degli Appennini, fu caratterizzata da una lunga serie di aspri e sanguinosi combattimenti durati quasi due mesi ed è stata indicata come la più grande battaglia di mezzi mai combattuta in Italia.

Nel 1989, l’allora parroco di Trarivi Don Mario Molari diede il via al restauro delle rovine della chiesa di Trarivi, che per lunghi anni aveva rappresentato, nella zona di Montescudo, il segno più lacerante del passaggio del fronte durante la Seconda guerra mondiale. Terminati i lavori, nel settembre 1991, con i rintocchi della “campana della pace” ‒ dono di veterani inglesi, canadesi, tedeschi e italiani ‒ fu inaugurata la Chiesa della pace e della riconciliazione. All’interno della sua canonica è oggi ospitato il Museo della Linea Gotica orientale che raccoglie un’ampia documentazione fotografica riguardante gli eventi bellici nonché aspetti della vita civile a seguito dell’offensiva di sfondamento della Linea Gotica, dal 25 agosto 1944 al 6 gennaio 1945. Le foto ripercorrono, zona dopo zona, le varie fasi della lunga e sanguinosa offensiva e provengono in massima parte dal War Imperial Museum e in minima parte dal Bundesarchiv di Koblenz. Nelle sale del museo sono inoltre presenti numerosi reperti bellici, trovati nei dintorni e donati al museo: maschere antigas, elmetti, bossoli e cartucce di vario calibro, schegge, bombe a mano, coperchi di mine anticarro, resti di equipaggiamento alleato e tedesco, resti di fucili ecc. Testimonianza altrettanto interessante è rappresentata da una nutrita collezione di giornali d’epoca, esposti solo in parte, e da una piccola raccolta di francobolli e cartoline. Recentemente, per iniziativa dell’amministrazione comunale ‒ in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e l’Istituto dei Beni Culturali ‒è stata inaugurata la “Sala della Memoria”, un locale adiacente alla chiesa, già presente ma non utilizzato, attrezzato con videoproiettore e computer per poter ospitare in maniera più funzionale studenti e visitatori e rendere possibile anche incontri culturali tematici. Nel 2002 il museo ha subito un significativo lavoro di restauro e riallestimento voluto dall’Amministrazione del Comune di Montescudo, in coordinamento con la Regione Emilia Romagna, l’Istituto dei Beni Culturali e la Provincia di Rimini. Il percorso attuale è dunque accompagnato da pannelli espositivi più efficaci e leggibili in tre lingue: italiano, inglese e tedesco. Accanto ad essi, sono stati poi sistemati due monitor nelle due sale del secondo piano, predisposti per la visione delle immagini non esposte, che raccontano in parte gli avvenimenti già trattati ma con angolazione diversa ed anche ciò che avvenne dopo il 30 settembre 1944.

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Comune di Montescudo