Toscana | Firenze (FI)
- resistenza nelle città
Il luogo e le vicende
Casa Siviero è una palazzina ottocentesca posta sul Lungarno Serristori all’angolo con Piazza Poggi. Di proprietà dello storico dell’arte di religione ebraica Giorgio Castelfranco, divenne la centrale operativa dei partigiani impegnati contro le operazioni del Kunstschutz, il corpo militare tedesco che avrebbe dovuto proteggere le opere d’arte italiane ma che, con la scusa del pericolo dei bombardamenti, le requisiva e trasportava in Germania Nato a Guardistallo, in provincia di Pisa il 24 dicembre 1911, figlio di un sottoufficiale dei carabinieri, nel 1924 Rodolfo Siviero seguì la famiglia a Firenze per i trasferimento del padre. Si formò culturalmente frequentando gli ambienti artistici e letterari e coltivando poesia e critica d’arte. Nel 1934 entrò come agente nel Servizio informazioni militari italiano (SIM) per raccogliere informazioni sui progetti nazisti di invasione dell’Austria. Tre anni dopo, sotto la copertura di una borsa di studio in storia dell’arte, per un anno fu in missione in Germania. Come quella di molti suoi coetanei, la sua adesione giovanile al fascismo si fondava sulla fiducia nella capacità di trasformare e migliorare il paese. Ma le cose lo spinsero a diversi giudizi: fin dall’inizio, nelle pagine del suo diario traspare l’avversione al nazismo, che si rafforzò dopo le Leggi razziali, sentite come un affronto alla tradizione culturale italiana. Con la guerra, l’avversione di Siviero per il nazi-fascismo si alimentò del suo sdegno di fronte al flusso di opere d’arte che i gerarchi nazisti, con la compiacenza del governo fascista, esportavano illegalmente dall’Italia per arricchire le loro collezioni. La sua attività di agente segreto continuò durante l’occupazione tedesca, in collaborazione con il Comando Militare Alleato. Divenuto punto di riferimento dell’intelligence inglese a Firenze, Siviero tenne contatti e collaborò con i partigiani. Nell’ambito della sua attività di informatore Siviero si adoperò non solo per prevenire le razzie naziste di opere d’arte ma anche per segnalare ai servizi segreti alleati i trasferimenti dei capolavori verso la Germania. Sospettato dalle milizie fasciste di Mario Carità, dall’aprile al giugno 1944 Siviero fu imprigionato e torturato nella Villa Triste di via Bolognese. Riuscì a resistere agli interrogatori e, grazie all’ intervento di ufficiali repubblichini che facevano il doppio gioco, fu rilasciato e poté riprendere la sua attività di agente segreto. Dopo la Liberazione, grazie ai meriti acquisti nel periodo della Resistenza e ai rapporti di fiducia e stima reciproca stabiliti con gli alleati, Siviero venne scelto dal governo italiano come la persona più idonea a trattare il problema della restituzione delle opere d’arte trafugate durante la guerra. Nell’aprile 1946 fu nominato capo dell’Ufficio interministeriale per il recupero delle opere d’arte. Nell’ottobre dello stesso anno venne inviato a dirigere la missione diplomatica italiana presso il Governo militare alleato in Germania. Nel 1947 ottenne la restituzione all’Italia delle opere trafugate dopo l’8 settembre 1943, come i capolavori dei musei napoletani che erano stati portati via dall’Abbazia di Montecassino. Nel 1948 ottenne anche la restituzione delle opere che i gerarchi nazisti avevano comprato prima dell’8 settembre 1943 e illegalmente esportato in Germania con la complicità di funzionari fascisti. Fino alla morte avvenuta nel 1983, Siviero proseguì la caccia ai capolavori di cui si era persa traccia, e alle opere in vario modo rubate, ricettate ed esportate illegalmente dall’Italia, servendosi di una efficiente rete di informatori e muovendosi all’interno della diplomazia europea del dopoguerra con grande abilità negoziale e altrettanta spregiudicatezza.
La casa con i suoi arredi è stata donata alla Regione Toscana nel 1983 per volontà testamentaria di Rodolfo Siviero. Conserva la collezione personale del cosiddetto 007 dell’arte, cui si deve il recupero di moltissime opere che erano state trafugate dall’Italia durante il periodo della occupazione nazista. Nelle diverse stanze e nei diversi ambienti della casa sono esposti opere d’arte di varie epoche, mobili, arredi ed altri oggetti di grande antiquariato, mosaici, armi storiche, ecc… che denotano l’alto livello di conoscenze estetiche e storico-artistiche di Rodolfo Siviero. La sua opera di recupero è documentata nella biblioteca e nell’archivio e nella fototeca. La ricostruzione dell’opera di Rodolfo Siviero è affidata a visite guidate e laboratori, organizzati dalla direzione museale. Si tratta di visite di gruppo pensate per ragazzi, ma estese alle famiglie, nel corso della quali – partendo da quanto esposto e da altre opere – si segue la traccia di un racconto d’avventure basato sull’attività di Siviero e si illustrano i caratteri dei tesori d’arte da lui salvati. In alcuni casi, le visite sono accompagnate da performance di artisti della musica, della recitazione e della danza.
- Lungarno Serristori, 1-3 - Firenze (FI)
- 055 2345219
- 055 4382652
- casasiviero@regione.toscana.it
- http://www.museocasasiviero.it
- Rodolfo Siviero, Sulle opere d'arte italiane recuperate in Germania, Estr. da “Rendiconti della classe di scienze morali, storiche e filologiche, Accademia nazionale dei Lincei”, n. 11-12, serie 8, vol. 2 (1947), pp. 27.
- Rodolfo Siviero, Le opere d'arte trafugate dall'Italia, in “Nuova Antologia”, fasc. 1766 (feb. 1948), p. 142-153.
- Seconda mostra nazionale delle opere d'arte recuperate in Germania, catalogo a cura di Rodolfo Siviero, Sansoni, Firenze 1952.
- Rodolfo Siviero, Difesa e recupero delle opere d'arte, “Problemi. Periodico bimestrale di cultura”, n. 31 (1972), p. 19-21.
- L'opera ritrovata. Omaggio a Rodolfo Siviero, Firenze, Palazzo Vecchio, Catalogo della Mostra, Cantini edizione d'arte, Firenze 1984.
- Rodolfo Siviero, L'arte e il nazismo. Esodo e ritorno delle opere d'arte italiane. 1938-1963, Cantini, Firenze [1984].
- Angela Sanna (a cura di), Catalogo del Museo Casa Rodolfo Siviero di Firenze: la raccolta novecentesca, L. S. Olschki, Firenze 2003.
- Fabrizio Paolucci (a cura di), Catalogo del Museo Casa Rodolfo Siviero di Firenze: la raccolta archeologica, L. S. Olschki, Firenze 2003.
- Angela Sanna (a cura di), Catalogo del Museo Casa Rodolfo Siviero di Firenze: pitture e sculture dal Medioevo al Settecento, L. S. Olschki, Firenze 2006.
- Daniela De Angelis, Rodolfo Siviero: un agente segreto per il recupero delle opere d'arte, “Giornale di Storia Contemporanea”, Anno XI, n. 2, dicembre 2008.
- Francesca Bottari, Rodolfo Siviero. Avventure e recuperi del più grande agente segreto dell'arte, Castelvecchi, 2013.
- Luca Scarlini, Siviero contro Hitler. La battaglia per l'arte, Skira, Milano 2014.