Emilia Romagna | Montese (MO)
- campagna d'Italia
Il luogo e le vicende
Montese è un piccolo comune di montagna tra le valli del Reno e del Panaro, vicino al confine tra le province di Bologna e Modena e a ridosso della Toscana. Nella fase finale della Seconda guerra mondiale, il comune e i centri limitrofi rappresentarono il margine nord-occidentale della Linea Gotica, l’ultima difesa contro l’avanzata degli Alleati, dunque un territorio di grande interesse strategico per le armate tedesche. Per presidiarlo, dunque, alla fine dell’estate 1944 giunsero a Montese reparti nazisti provenienti dal fronte toscano, dove la prima Linea Gotica era stata infranta dagli attacchi della Quinta Armata americana ai passi del Giogo e della Futa. Il fronte vi restò fermo per sei lunghi mesi: un interminabile calvario di paura e dolore per i paesi e i borghi ai piedi o a ridosso delle postazioni tedesche. Molti uomini vennero obbligati dagli occupanti a scavare trincee e postazioni. I civili, per sfuggire ai bombardamenti, ai cannoneggiamenti e al lavoro forzato, si rifugiarono nei boschi in anfratti naturali, altri cercarono di passare le linee tedesche verso sud per raggiungere gli Alleati. Questi giunsero tra il Bolognese e il Modenese a novembre; in particolare, vi arrivarono i soldati brasiliani della FEB, la Força Expedicionaria Brasileira, al comando del generale João Baptista Mascarenhas de Moraes, che era approdata in Italia via mare qualche mese prima ed era stata inserita nel IV corpo della Quinta Armata. Tra il 24 novembre e il 12 dicembre, la FEB prese parte a diversi attacchi al monte Castello e al monte Belvedere, capisaldi delle difese tedesche. Tuttavia, a causa della rigidità del clima invernale – cui soprattutto i brasiliani non erano abituati – e della stanchezza dei soldati (sulla linea del fronte ormai da oltre tre mesi) tutti i tentativi fallirono e l’avanzata alleata subì una battuta d’arresto. Fu nel gennaio 1945 che questa situazione si sbloccò, anche grazie all’arrivo della 10ª divisione da Montagna Usa, addestrata ed equipaggiata per la guerra in montagna. Gli attacchi alle difese tedesche del 18 e 19 febbraio sui crinali del monte Belvedere ebbero successo: in pochi giorni, gli americani liberarono Iola e i “pracinhas” brasiliani furono davanti alle difese di Montese. In aprile, poi, durante l’offensiva alleata finale sulla Linea Gotica, il paese venne pesantemente preso d’assalto dalla FEB: bombardamenti e combattimenti casa per casa durarono 4 giorni dopo i quali, nella notte fra il 18 e il 19 aprile, i tedeschi sconfitti si ritirarono anche dal Montello e Monte Buffone verso la pianura.
Ospitato dal 1998 nell’antica Rocca dei Montecuccoli (XIII sec.), il Museo storico di Montese rientra fra i “musei del territorio” dedicati agli insediamenti storici e alla cultura materiale locale. Tuttavia, la sezione più ampia del museo è dedicata alla memoria della Seconda guerra mondiale e delle vicende belliche accadute sulla Linea Gotica. La sala principale ospita vetrine e teche contenenti oggetti e indumenti in dotazione ai soldati che combatterono su queste montagne, oltre a vari reperti di battaglia rinvenuti sul territorio. Un’altra sala è dedicata al Corpo di spedizione brasiliano (FEB) che liberò Montese, con due ricostruzioni a diorama e un plastico che mostra l’avanzata delle truppe alleate sui crinali della zona. Dopo il recente riallestimento, il Museo si è dotato di installazioni multimediali e audiovisive ed è stata ampliata la parte espositiva con nuovi diorami nella saletta d’ingresso, dedicati ai protagonisti del passaggio del fronte in queste zone. Oltre al museo, tra i borghi e i boschi della zona si snodano 23 km di percorsi e sentieri sui luoghi della memoria. Monumenti, cippi e lapidi immersi nella natura che costituiscono un vero e proprio “Museo Diffuso della Linea Gotica” che percorre le montagne e le valli del Montesino, raccontando la durezza del periodo che dall’estate del 1944 portò al termine della Seconda guerra mondiale. In particolare, nella canonica seicentesca accanto alla chiesa di Santa Maria Maddalena di Iola di Montese è ospitato un’altra piccola esposizione permanente, il “Museo Memorie d’Italia” nel quale oggetti, documenti e testimonianze narrano il territorio e la sua storia nei secoli fino alla Seconda guerra mondiale. A questa in particolare, poi, è dedicata una sezione di 4 sale, dove sono esposti numerosi reperti bellici e cimeli militari relativi al passaggio del fronte sulla Linea Gotica in queste zone: armi, divise e oggetti d’uso quotidiano appartenuti ai soldati tedeschi della Wehrmacht, ai brasiliani della FEB e agli americani della 10ª divisione da Montagna.
- Via della Rocca 21 - Montese (MO)
- 059 971122
- 320 4397331
- biblioteca@comune.montese.mo.it
- museo@ioladimontese.it
- www.lineagoticamontese.eu/
- www.sulleormedeinostripadri.it
- V. Paticchia (a cura di), Guerra e resistenza sulla linea Gotica tra Modena e Bologna 1943-1945, Modena 2006.
- Vasco Ferretti, Le stragi naziste sotto la linea Gotica, Milano, Mursia, 2004.
- Nazario Galassi, Partigiani nella linea Gotica, Bologna, Bononia University Press, 1998.
- Domenico Galeotti, Fu guerra in casa nostra. Linea Gotica, Casalecchio di Reno, Pieffepi, 2007.
- Enzo Santarelli, Giorgio Rochat (a cura di), Linea Gotica. Eserciti, popolazioni, partigiani, Milano, Franco Angeli, 1987.
- Giorgio Petracchi, Al tempo che Berta filava: alleati e patrioti sulla linea gotica, 1943-1945, Milano, Mursia, 1995.
- Claudio Silingardi, Alle spalle della linea gotica - storie, luoghi, musei di guerra e Resistenza in Emilia-Romagna, Modena, Artestampa, 2009.
- Massimo Turchi, La linea Gotica e le stragi - il fronte di guerra nell'Appennino bolognese, modenese e pistoiese, Civitavecchia, Prospettiva editrice, 2008.